lunedì 5 agosto 2013

Recensione | La danza delle anime luminose - Ada d'Ariés

Io nutro un amore sconfinato nei confronti dei libri della casa editrice Edizioni della Terra di Mezzo.
A parte per il nome straordinariamente evocativo, tutti i titoli da loro editi hanno delle copertine stupende e affrontano sempre temi sovrannaturali e fuori dal comune.
Il libro di cui voglio parlarvi oggi fa parte della collana di narrativa di questa casa editrice ed è decisamente molto particolare.
Non è il classico romanzetto da ombrellone da leggere quando si ha voglia di un qualcosa di leggero (e la mia definizione di lettura leggera differisce da quella di Hermione, sia chiaro), per intenderci, ma un qualcosa che va interpretato e compreso fino in fondo.

La danza delle anime luminose
ADA D'ARIES 


 Edizioni della Terra di Mezzo ▲ Brossura  16€ 

TRAMA: « È la storia di una ragazza simile a tante altre che si possono incontrare nelle vie e nelle piazze delle città e dei paesi. Una ragazza che può avere i nomi di tutte quelle giovani donne di ogni parte del mondo, che non riescono a trovare un appagamento totale nei divertimenti e negli interessi caratteristici dei loro coetanei e che per questo motivo a volte vengono colte da un senso di vuoto, di inutilità ed anche da frequenti crisi di pianto. Ma ad un certo punto la protagonista del libro incontra una misteriosa ed affascinante donna, che le suggerisce di dare alla sua vita uno scopo completamente diverso. Le propone infatti di trasformare totalmente se stessa, liberandosi di tutte quelle idee, quei modi di giudicare e di comportarsi che caratterizzano le donne moderne, per ritrovare in se stessa l’assoluta naturalità e l’istintualità della donna primordiale. In questo modo forse potrà conoscere l’antica e misteriosa Magia femminile e dare un senso alla sua vita ben più profondo e completo e comunque non limitato solamente al lato materiale e fenomenico della realtà. Il libro descrive, passo dopo passo, la trasformazione della giovane donna, i suoi stati d’animo, i suoi pensieri, i suoi problemi e la sua graduale scoperta di un nuovo modo d’essere, non più limitato e definito unicamente dalla dimensione storica e materiale che tutti conoscono. La protagonista, anche grazie agli insegnamenti che riceve, riuscirà a prendere coscienza del fatto che la sua anima femminile è in qualche modo in relazione con ogni aspetto della natura nella quale si riflettono, per chi abbia acquisito una sufficiente sensibilità per intuirlo, l’amore ed il potere generativo della Grande Madre, ovvero di quell’entità femminile di armonia nella quale probabilmente cercavano di reintegrarsi nei tempi arcaici le fanciulle che venivano iniziate ai Misteri femminili.
Un libro che potrebbe commuovere e forse dare qualche suggerimento a quei giovani e sopratutto a quelle giovani che non si accontentano di ciò che è appagante per la grande maggioranza dei loro coetanei »


Già dalla prima pagina, risulta chiarissimo l'intento dell'autrice: Ada d'Ariés vuole coinvolgere le lettrici che si stanno approcciando al suo romanzo, al punto di decidere di non dare un nome proprio alla sua protagonista e di chiamarla semplicemente Nome.
Come avete potuto leggere dalla descrizione qui sopra, Nome è una ragazza come tante: è una studentessa fuori sede, originaria di un piccolo paesino di provincia, ha dei genitori con una mentalità piuttosto arretrata e maschilista, il rapporto con il suo fidanzato storico è trascinato dall'abitudine piuttosto che dalla passione o dai sentimenti.
Nome è insoddisfatta, la sua vita non le sembra abbastanza stimolante e la sua quotidianità inizia a starle fin troppo stretta. 
Tutto cambia, però, quando una delle sue professoresse inizia a mostrarle un nuovo modo di vivere la vita, libera dai vincoli morali imposti dalla società: Nome imparerà a lasciare che la sua anima femminile prenda il sopravvento sulle costrizioni e le regole, riuscirà a trovare il suo posto e, finalmente, ad essere in pace con se stessa e con la natura che la circonda.

Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non si sia sentita intrappolata nella sua stessa quotidianità.
Io, personalmente, attraverso dei veri e propri periodi di apatia, in cui penso cose del tipo "Ora butto un jeans, un cardigan e cinque libri in una borsa e vado via" oppure "Devo fare qualcosa di drastico. Quasi quasi mi faccio i capelli blu" (mai fatto, però. Al massimo li ho tagliati e ho pianto tutte le mie lacrime).
Ecco, per questo non mi è risultato difficile riconoscermi in Nome. Sentivo una sorta di affinità con questa ragazza perciò, nonostante questo libro non sia esattamente il mio genere, l'ho letto con estremo piacere e con curiosità.
Inizialmente, sono stata un po' infastidita dallo stile (a tratti quasi banale, per poi diventare improvvisamente altisonante ed ampolloso) e dalla semplicità dei personaggi (che si limitano a rivestire il loro ruolo stereotipatissimo), ma poi ho capito che la storia in sé non è che un minimo indizio di ciò che davvero vuol dire l'autrice.
Non a caso ogni personaggio non ha un nome vero e proprio, ma vi si riferisce mediante un sostantivo scritto con la lettera maiuscola: la professoressa non è che la Professoressa, l'autista è l'Autista e via dicendo.
Quindi, tutta la vicenda va considerata, ovviamente, ma bisogna saper legger tra le righe e guardare oltre: i consigli che la Professoressa dà a Nome, se estrapolati dal contesto, sono applicabili anche nellla società a noi contemporanea.

« Devi essere ben convinta di ciò che hai deciso di fare. Si tratta infatti di ritrovare in te, come ti ho detto il nucleo essenziale della tua femminilità, quella parte nascosta in alcune donne che, se viene risvegliata, permette di acquisire dei poteri magici. Quella forza naturale che tu dovresti possedere nel profondo di te stessa e che è simile a quella forza dalla quale hanno origine tutte le manifestazioni femminili di ogni tempo passato, presente o futuro ».

Come ho già scritto prima, non è che lo stile mi abbia proprio fatto impazzire, ma l'ho trovato piuttosto appropriato alla tipologia di narrazione adottata dall'autrice. 
Insomma, La danza delle anime luminose è uno di quei libri che, se letti nel giusto modo, possono davvero aprire la mente e dare qualcosa.
Credo che, più in là, gli ridarò una seconda lettura. Al momento non sono sicura di averlo compreso appieno! 








2 commenti:

  1. la copertina è stupenda!!!!!!!

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    1. Vero! Dovresti vedere anche le altre in catalogo, sono fenomenali :)

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